Omicidio Vassallo, rinviata l'udienza preliminare

Scritto il 16/09/2025
da agi

AGI - Proseguirà il prossimo 17 ottobre l'udienza preliminare sull'omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco-pescatore ucciso a Pollica-Acciaroli, nel Salernitano, il 5 settembre di quindici anni fa.

Gli indagati sono quattro per concorso in omicidio (il colonnello Fabio Cagnazzo, l'imprenditore Giuseppe Cipriano, l'ex collaboratore di giustizia Romolo Ridosso e l'ex carabiniere Lazzaro Cioffi) e uno per traffico di stupefacenti (Giovanni Cafiero).

Richieste di costituzione di parte civile

Al gup del Tribunale di Salerno, Giovanni Rossi, sono state presentate 23 richieste di costituzione di parte civile. Tra queste l'Avvocatura dello Stato per conto della presidenza del Consiglio e dei ministeri dell'Interno e della Giustizia. "Un segnale politico-istituzionale di presenza importante", commenta l'avvocato Antonio Ingroia, legale della Fondazione Vassallo, anch'essa costituenda parte civile. "Un segnale che lo Stato c'è - aggiunge conversando all'esterno del palazzo di giustizia - e sostiene l'azione della magistratura salernitana. Sarebbe stato più completo, secondo me, se ci fossero stati anche l'Arma dei Carabinieri e il ministero della Difesa". Tra le richieste di costituzione di parte civile anche Regione Campania, Provincia di Salerno e Comune di Pollica. Poi diverse associazioni tra cui Anci, Avviso Pubblico, Libera, Legambiente. E, infine, Bruno Humberto Damiani, detto il brasiliano, coinvolto inizialmente nelle indagini, ma successivamente per due volte ha visto archiviare la sua posizione.

Le reazioni 

"In aula, si respirava un'aria un po' pesante - racconta Anna Maria Anselmi, legale della Fondazione Vassallo - perché c'era la presenza di uno Stato che vuole dire la sua, allinearsi alla legalità e vuole sostenerla soprattutto perché questo è un processo simbolo perché è stato ucciso un sindaco e, uccidendo un sindaco, si uccide lo Stato". "Lo Stato - aggiunge Dario Vassallo, fratello di Angelo e presidente della Fondazione - ha fatto lo Stato". "Ci costituiremo parte civile - commenta Libera - come segno concreto di vicinanza alla famiglia di Angelo e alla comunità di Pollica per chiedere verità e giustizia". L'avvocato Giovanni Annunziata, legale di Giuseppe Cipriano, ricorda di aver "impugnato il provvedimento di scarcerazione, un fatto abbastanza anomalo, perché ritengo che il provvedimento di Cipriano debba essere annullato per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza". "Ho presentato stamattina - prosegue - un'istanza al gup, ritenendo ragioni di opportunità serie, per effetto delle quali ritengo che quest'udienza preliminare non possa essere celebrata prima della definizione della Cassazione su mio ricorso, che invoca una declaratoria definitiva di innocenza di Cipriano per mancanza dei gravi indizi". "Il giudice - riconosce Annunziata - ha scelto una soluzione intermedia perché ha rinviato, per un'udienza interlocutoria, al 17 ottobre e, quindi, il 21 ottobre la Cassazione deciderà se esistono ancora i gravi indizi di colpevolezza. Con una pronuncia di questo tipo, credo che il processo sia assolutamente inutile. E lo sosteniamo da sempre".

La difesa di Cagnazzo

"L'unico modo, evidentemente, per mettere la parola fine a questa vicenda del colonnello Cagnazzo è il processo. Quindi, noi l'affrontiamo con serenità", dice al Tg2 l'avvocata Ilaria Criscuolo, legale dell'alto ufficiale, ricordando che, "per tre volte, la posizione del colonnello Cagnazzo è stata archiviata".